Ptosi palpebale Come si Cura – Dr. Carlo Orione

Questo paziente soffriva di ptosi congenita dalla nascita; quindici giorni fa abbiamo fatto già un occhio e adesso dobbiamo togliere i punti, mentre l’altro occhio dobbiamo ancora farlo.
Se voi vedete quest’occhio, più di tanto non riesce ad aprirlo, neanche guardando in alto; questo invece è l’occhio fatto: potete benissimo vedere la differenza tra un occhio e l’altro.
Nella ptosi congenita non funziona questo muscolo, che si chiama elevatore palpebrale e quindi non potevamo intervenire (come facciamo normalmente sulle ptosi acquisite, cioè quelle che vengono con l’età) su questo muscolo ma dobbiamo supplire con un altro muscolo; per fare questo, noi abbiamo il muscolo frontale e potete notare come queste righe sono più accentuate, perché il paziente cerca di compensare con questo muscolo per tirare su la palpebra, però la palpebra non è collegata a questo muscolo e quindi quest’ultimo non riesce a tirarla su.
Ad esempio da questa parte, dove abbiamo già agito, il muscolo è più rilassato perché ormai qua abbiamo collegato, con un intervento, la palpebra a questo muscolo: abbiamo fatto passare il filo Goretex, che è uscito qua e qua, poi lo abbiamo fatto ripassare sotto e lo abbiamo chiuso qua.
Lui praticamente adesso può tenere l’occhio ben aperto e addirittura aprirlo ancora di più, utilizzando questo muscolo: come vedete può aprire l’occhio quanto vuole utilizzando questo muscolo, avendo una visione normale senza più avere la palpebra che chiude.
«Si trova meglio?»
«Molto.»

Questa è una sutura intradermica, che passa da una parte all’altra; basta solo tirare qua: ed ecco fatto, abbiamo tolto il punto e adesso toglieremo i tre punti in seta, che vengono tolti per chiudere il piccolo forellino che abbiamo creato per fissare questo filo, che supplisce, con il muscolo frontale, quello che non funziona più nella palpebra.

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