10. A Nuoro un nuovo strumento all’avanguardia nella diagnosi oculistica. Un nuovo Tomografo Ottico Computerizzato (OCT), che ha totalmente rivoluzionato il mondo dell’oculistica, è stato collaudato a Nuoro, nel poliambulatorio di via Manzoni. Innovativo e non invasivo, il prezioso macchinario è stato acquistato grazie a un generoso contributo della Fondazione di Sardegna e alla disponibilità dell’Azienda per la Tutela della Salute. L’OCT permette, in particolare, di ottenere delle scansioni corneali e retiniche molto precise e dettagliate, grazie alle quali è possibile formulare una diagnosi precoce per molte patologie. →Link
9. Fa una visita oculistica e scopre un cancro al cervello: «Era grande come un pompelmo». Va a fare un esame oculistico di routine e scopre di avere un cancro. Melly Buckley, 44 anni, ha deciso di andare da un dottore dopo aver sofferto per mesi di fortissime emicranie. La donna, del Galles, era convinta che tutto fosse dovuto a un possibile abbassamento della vista ma durante la visita oculistica ha scoperto di avere un cancro al cervello per cui è stata operata con estrema urgenza. → Link
8. Oculistica: a Napoli di notte meglio non farsi male. La tappa più vicina a lei non ha il pronto soccorso oculistico e i medici le suggeriscono di raggiungere il Vecchio Pellegrini. Francesca Tortora, 30 anni, occhi verdi e uno insanguinato. Alle otto di sera il servizio chiude e lei arriva troppo tardi. Ed è così che le viene detto di tornare l’indomani, per la terza volta, alla ricerca di cure urgenti. Non è l’unica costretta al ping-pong tra presidi con carenza di personale e scelte organizzative che non considerano questi disagi. Il capoluogo partenopeo, una città che conta quasi un milione di abitanti non può contare su una guardia specialistica attiva 24 ore su 24. Stessa situazione nell’intera regione. → Link
7. Patricia Bath e il dispositivo che ha rivoluzionato l’oftalmologia. Professoressa universitaria, oftalmologa di fama internazionale, inventrice con cinque brevetti all’attivo. Patricia Bath è tra le 58 donne che hanno cambiato il mondo secondo il TIME. Quando ha brevettato la sonda Laserphaco, il primo dispositivo laser per la rimozione della cataratta, la reazione da parte dei suoi colleghi dell’Università della California di Los Angeles è stata di incredulità. Ha documentato le disparità razziali nell’accesso alle cure oculistiche e lavorato duramente per colmare questo gap. Ha collezionato numerosi primati e oggi è famosa in tutto il mondo per aver reso la chirurgia oculistica più efficiente e meno invasiva. → Link
6. Pinerolo: arriva un nuovo microscopio operatorio per il reparto di oculistica. È stato installato ieri presso le sale operatorie dell’Ospedale “Agnelli”, dedicato all’Oculistica di Pinerolo. Si tratta di una tecnologia all’avanguardia sul mercato, che ha comportato un investimento di circa 140.000 euro derivanti da autofinanziamento con risorse aziendali. Il nuovo microscopio, top di gamma della Leica Microsystems, ha elevate prestazioni ed è idoneo a tutti i tipi di chirurgia oculistica. Si distingue per la sua compattezza e maneggevolezza delle ed è accessoriato con un sistema di visione panoramica, video monitor Full HD e sistema di archiviazione immagini. → Link
5. Guardare il mondo senza occhiali? Ecco come vede un miope. Ecco chi è l’artista sudafricano che ha mostrato la visione della realtà senza occhiali. Si chiama Philip Barlow e di professione fa il pittore: da sempre innovativo e versatile, studioso della prospettiva e amante della pittura ad olio, all’inizio della sua carriera si è specializzato nella verniciatura di grandi murales in Sudafrica e all’estero. Dopo aver affinato la sua capacità di tradurre le immagini in scala si è dedicato alla realizzazione di dipinti in olio su tela. Barlow ha deciso di mettere a frutto la sua abilità per ricreare la visione del mondo dagli occhi di un miope. Quanti di voi si riconoscono in questa immagine? → Link
4. Ambliopia: quando l’occhio del tuo bambino è pigro. Il trattamento precoce dell’occhio pigro è sempre la strategia terapeutica migliore. È possibile correggerlo con occhiali o lenti a contatto anche in bambini di poche settimane di vita. Il principale trattamento da utilizzare (e anche il più efficace) è l’occlusione a pelle dell’occhio fissante (cioè non ambliope). L’obiettivo della terapia è di assicurare la migliore vista possibile in ciascun occhio. Normalmente l’occlusione è interrotta prima degli 8 anni. Anche la penalizzazione dell’occhio fissante può essere, in casi selezionati, un buon trattamento ed essa può essere farmacologica oppure ottica. Alcuni casi di ambliopia, però, possono essere resistenti alla terapia. → Link
3. Presbiopia o cataratta? Ecco la soluzione per liberarsi dagli occhiali. La soluzione si chiama “lenti multifocali Zeiss AT LISA” ed esse sono destinate a tutti coloro che desiderano una maggiore indipendenza dagli occhiali e condurre uno stile di vita più attivo. Le lenti multifocali Zeiss AT LISA (che utilizzano la tecnologia IOL più avanzata) offrono risultati visivi ottimali ad un vasto gruppo di pazienti e quest’ultimi avranno l’impressione di riacquistare la visione che avevano da giovani, poiché la nuova trifocale AT LISA offre loro la garanzia di una vita attiva senza occhiali. → Link
2. Ora ci sono occhiali per i daltonici. Non curano e non funzionano sempre ma aumentano la sensibilità al colore perché riducono la confusione fra le tinte. Un paio di occhiali potrebbe migliorare la vita a molti: ne ha parlato, sul New Scientist, Frank Swain, giornalista daltonico che si è deciso a provarli dopo aver visto i commoventi video dei pazienti che li provano per la prima volta. C’è chi piange, chi resta imbambolato, chi non si capacita che il mondo sia così diverso da quanto ha davanti agli occhi ogni giorno. Va detto che gli occhiali per vedere di nuovo i colori non curano la discromatopsia e funzionano in quattro casi su cinque; tuttavia sono un’opportunità che può cambiare la vita ai tanti daltonici. → Link
1. Chirurgia Oculistica: un passo in avanti grazie al “Laser Pascal Giallo”. Il Poliambulatorio Quisisana di Ferrara punta sull’innovazione della struttura ed è stato reso disponibile il “Laser Pascal Giallo”: strumentazione che verrà utilizzata dal dottor Giovanni Bragliani dopo una visita diagnostica. Il laser presenta un notevole passo in avanti per quanto riguarda la cura delle patologie dell’occhio; l’innovazione consiste nel fatto che viene abbandonata l’azione di “ustione/cicatrizzazione” a favore di un fenomeno di micropulsazione che crea una sorta di “massaggio” capace di stimolare il fenomeno di riassorbimento dei liquidi infiammati della retina. → Link