Un ben trovati con “Vita e Salute”.
Questa settimana siamo in compagnia del Dottor Sandro Soldati, responsabile dell’ambulatorio di chirurgia refrattiva dell’ULSS 6 di Vicenza; come sempre introduciamo l’argomento: che cos’è la chirurgia refrattiva?
Buongiorno a tutti. La chirurgia refrattiva è la branca dell’oculistica che si occupa di correggere chirurgicamente i difetti di vista, appunto refrattivi e quindi eliminare o ridurre al minimo la necessità di occhiali e lenti a contatto, chiaramente laddove il paziente richieda o senta l’esigenza di liberarsi di questi ausili protesici.
Quali sono le novità subentrate in questo campo?
Nell’ultimo anno sono subentrate delle grandissime novità che abbracciano un po’ tutte le età e i diversi tipi di problemi refrattivi, partendo dalla chirurgia della cataratta, dove oggi abbiamo a disposizione una notevole innovazione altamente tecnologizzata e sono le IOL Premium, cioè lenti cristalline multifocali inserite al termine di una normale chirurgia della cataratta e permettono una multifocalità, cioè la possibilità di vedere sia da lontano che da vicino; sono interventi che danno la possibilità di liberarsi del”occhiale nel 98% della nostra vita quotidiana, cioè esiste la possibilità di vedere a media distanza, quindi il cruscotto della macchina, il menù al ristorante, la lettura del giornale la mattina o il prezzo dei prodotti al supermercato.
Tutto ciò può richiedere l’utilizzo di un occhiale molto leggero magari per leggere la sera o vedere le cose più piccole come ad esempio l’elenco del telefono o il bugiardino di un farmaco ma si tratta comunque di una percentuale del nostro tempo quotidiano molto molto limitata e per il resto abbiamo una notevole soddisfazione del paziente, che risulta completamente libero sia da lontano che da vicino.
Questi cristallini danno una grandissima soddisfazione ma necessitano comunque di un’attenta selezione del paziente in funzione della struttura anatomica dell’occhio, che deve essere sano in quanto questa multifocalità si realizza scindendo la luce in parte in un fuoco da lontano e in parte in un fuoco da vicino; quindi la retina del paziente deve essere perfettamente funzionante ed integra, per questo è importante selezionare in funzione delle esigenze del paziente, cioè quali sono le aspettative e le attività che svolge durante l’arco della giornata, in modo tale da scegliere l’eleggibilità a questo tipo di intervento e anche in funzione dei diversi cristallini multifocali che noi abbiamo a disposizione, scegliendo qual è il migliore per quel paziente.
Poi abbiamo gli interventi con il laser.
Il laser si utilizza per la correzione dei maggiori difetti di vista, quindi miopia, astigmatismo, ipermetropia e oggi anche presbiopia, cioè la difficoltà nella lettura da vicino; anche in questo caso c’è una grandissima novità: si tratta dell’impiego di un laser nuovo chiamato femtolaser, che ha la capacità di creare delle piccole bolle di CO2 nello spessore dei tessuti, quindi un rosario, un filo di perle molto ravvicinate che entrano in un taglio molto molto preciso che poi ci permette di creare un letto per il normale laser a eccimeri, implementato anche in questo caso e trasferisce la lente da occhiale o a contatto di cui ha bisogno il paziente direttamente sulla cornea; riposizionando questo flap, questa lamella creata con il femtolaser, si ottiene un grandissimo vantaggio: c’è una superficie dell’occhio che risulta integra e molto più regolare, una stabilità di trattamento, la possibilità di ampliare anche il range di difetti che noi potevamo correggere con buoni risultati e un rapidissimo recupero visivo: già il giorno dopo il paziente ha una buona visione.
C’è possibilità di regressione?
Assolutamente, esiste questa possibilità ma è molto limitata; anche in questo caso i pazienti vanno selezionati perché l’occhio va valutato in funzione dello spessore e della curvatura della cornea e in funzione delle esigenze del paziente (mi riferisco in modo particolare all’intervento per la correzione della presbiopia).
Esiste possibilità di regressione ma limitata, cioè non comporta mai il ritorno allo stato preoperatorio; è comunque l’insorgenza di un difetto piccolo che in ogni caso può essere eventualmente sottoposto ad un ritrattamento in anni successivi all’intervento iniziale.
Oggi abbiamo a disposizione una meraviglia, perché siamo in grado di regalare soluzioni e risolvere problemi molto importanti; il laser però ha una capacità di correzione limitata, perciò alcuni pazienti, pur avendo miopie o ipermetropie molto elevate, non possono essere sottoposti a questo tipo di intervento in modo soddisfacente.