Intervento per la Miopia? Correggere la Miopia con Laser ad Eccimeri – Dott. E. Ligabue

Intervento per la Miopia? Correggere la Miopia con Laser ad Eccimeri – Dott. E. Ligabue

«Buongiorno Simedica, siamo con il Dottor Edoardo Ligabue, medico chirurgo oculista, che ci parlerà della correzione della miopia con il Laser ad Eccimeri. Dottore, come si cura la miopia?»

«La miopia, storicamente, si può correggere con gli occhiali e con le lenti a contatto, però ormai dagli anni 90 possiamo utilizzare un laser ad eccimeri per modificare la curvatura della parte anteriore dell’occhio, che è la cornea. Effettuando questo noi creiamo una lente a contatto virtuale sulla superficie dell’occhio e quindi otteniamo lo stesso risultato che otteniamo con una lente a contatto (migliore, il più delle volte) ma soprattutto lo otteniamo in maniera permanente.
Ci sono fondamentalmente due modi per farlo, perché il laser deve arrivare sulla superficie della cornea e modificarla limandola leggermente, facendola diventare meno curva.
Il primo modo è l’intervento classico definito PRK o LASEK; il secondo modo è l’intervento LASIK, che utilizza due strumenti: il laser ad eccimeri e un laser a femtosecondi per preparare la superficie anteriore della cornea.
La differenza tra i due interventi è semplicemente nel decorso postoperatorio: nel secondo caso è molto più rapido e veloce, nel primo caso impiega una settimana circa per guarire, grossomodo. Il risultato finale visivo è esattamente lo stesso. La scelta tra uno o l’altro intervento dipende dalle caratteristiche anatomiche della cornea, cioè dal suo spessore, dal suo tipo di curvatura e dal tipo di difetto visivo che abbiamo.»

«Si possono operare tutti i gradi di miopia?»

«In realtà si possono operare gradi variabili di miopia ma non dipende tanto da quanto sia alta o bassa la miopia, bensì dipende da com’è fatto l’occhio: se noi abbiamo uno spessore molto sottile di questa cornea potremo correggere poca miopia, mentre se abbiamo uno spessore più elevato potremo correggere più miopia, quindi magari è possibile correggere 8 diottrie di miopia ad un paziente ma magari ad un altro paziente non è possibile correggerne 4. Si può dire che si può correggere quasi tutto a parte i gradi estremi della miopia (cioè 10 e più diottrie di miopia) perché diventa impossibile effettuarlo sulla cornea, quindi bisognerà scegliere un tipo di intervento diverso che va all’interno dell’occhio sostituendo il cristallino e inserendo una lente intraoculare.»

«Quanto dura l’intervento? Quali sono i risultati? E la vista tornerà a 10/10?»

«La durata dell’effetto dell’intervento è per sempre, nel senso che la nuova curvatura che si darà alla cornea sarà così per sempre, quindi noi correggeremo, ad esempio, 5 diottrie di miopia e questa situazione rimarrà per sempre così; il problema è che la miopia del paziente rimanga sempre la stessa: può succedere che tra i 20 e i 60 anni la miopia che era sempre stata 5 poi magari diventi 5,5/6 oppure che torni indietro, però diciamo che statisticamente, una volta che si è deciso di fare l’intervento con una storia clinica in cui la miopia è stabile ormai da qualche anno, è difficile che cambi nel tempo.»

«Quanto tempo bisogna tenere a riposo gli occhi?»

«Dipende dal tipo di intervento: se effettuiamo l’intervento classico LASEK o PRK, per una settimana gli occhi stanno riposo ma questo non vuol dire che stanno bendati, il paziente ci vede, però ha una vista un po’ appannata e quindi non è consigliabile guidare la macchina oppure può usare il computer ma lo fa con difficoltà; l’altro intervento LASIK invece richiede solo 3-4 giorni.»

«La vista negli anni può tornare a peggiorare di nuovo?»

«La vista cambia quando si arriva nell’età della presbiopia, quindi tra i 40 e i 50 anni; cambia soprattutto nella visione da vicino, quindi può anche modificare leggermente la visione da lontano. Questo è un fenomeno naturale quindi non possiamo prevederlo in anticipo ma eventualmente, se le condizioni anatomiche dell’occhio ce lo consentono, potremo correggere la vista con un nuovo intervento.»

 

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