Conosci la PRK
PRK e LASIK
La procedura spiegata passo-passo
Rischi e complicazioni
La PRK è il primo intervento di laser refrattivo che viene utilizzato per rimuovere il tessuto direttamente dalla superficie dell’occhio per cambiare efficacemente la curvatura della cornea. L’intervento è una procedura che è stata creata per correggere la miopia, lo strabismo e l’astigmatismo.
Anche quando il laser ad eccimeri è stato inventato nei primi anni del 1970 e modificato per uso oftalmico all’inizio del 1980, la FDA non ne approvò l’utilizzo per la chirurgia refrattiva fino al 1995.
Arrivato prima dell’intervento LASIK, il principio della correzione della vista del PRK è più o meno lo stesso e rimane un trattamento utilizzato in maniera frequente e regolare ancora oggi. Dopo aver rimodellato la cornea, i raggi di luce possono mettere a fuoco sulla parte posteriore dell’occhio, la retina. Le procedure, ognuna delle quali richiede strumenti simili ed un certo periodo di tempo utilizzato dal chirurgo, hanno lo stesso obbiettivo ma per certi versi differenziano l’una dall’altra.
La PRK offre un eccellente tasso di successo e l’ideale alternativa per i pazienti che potrebbero non essere dei buoni candidati per l’intervento LASIK. Simile a quest’ultimo, si tratta di una chirurgia ambulatoriale che richiede dai 5 ai 15 minuti per occhio.
Con la chirurgia LASIK, viene creato un sottile lembo sulla cornea. Il lembo di tessuto viene poi sollevato e il laser chirurgico controllato dal computer rimodella con attenzione i livelli della cornea per riparare le imperfezioni delle curvature che causano una visione distorta. Il lembo sollevato verrà successivamente riposizionato sull’occhio e non sarà visibile ad occhio nudo.
LASIK Eye Surgery
Dall’altra parte, la PRK offre dei benefici. Non richiede complicazioni come quella del sollevamento del lembo ma consiste solo in una rimozione meccanica dell’epitelio della cornea (cellule superficiali), che viene solitamente seguito dall’uso di un laser ad eccimeri per rimuovere piccole quantità di tessuto dalla parte anteriore della cornea.
PRK Eye Surgery
Il processo di recupero per le due procedure è differente. Il recupero dall’intervento PRK richiede più tempo rispetto a quello del LASIK perché il livello più esterno della cornea necessita maggior tempo per guarire. In seguito all’intervento, il paziente che si è sottoposto al PRK ottiene una prescrizione di antibiotici e del collirio anti infiammatorio per un possibile disagio o vista sfocata. Ci vogliono circa 6 mesi per raggiungere la massima acuità visiva.
Il recupero dall’intervento LASIK è decisamente più rapido. Molti pazienti hanno riportato di vedere normalmente dopo sole poche ore dall’intervento, e la vista migliora gradualmente nel corso dei mesi a seguire. Se si presenta un disagio, è solitamente breve e molto leggero.
Avere il giusto chirurgo al tuo fianco fa una notevole differenza nel post-intervento PRK.
Chi viene considerato un buon candidato per la PRK? Se il paziente ha occhi secchi e cornee sottili, la PRK può essere una buona scelta. Atleti professionisti e persone a rischio di lesioni agli occhi potrebbero prendere in considerazione questo intervento. Il lembo corneale creato dal LASIK non esiste e di conseguenza viene eliminato ogni rischio di danneggiarlo.
Inoltre, il chirurgo oculista esegue degli esami per identificare se il paziente è un buon candidato per la PRK. I punti da controllare sono gli errori di rifrazioni, le misurazioni della cornea e della pupilla e la salute generale degli occhi.
I pazienti che hanno una delle seguenti condizioni non sono dei buoni candidati per l’intervento PRK:
Quali sono le differenze nel costo? Dal momento che la PRK non comporta il passaggio aggiunto di creare un lembo corneale, è più semplice e leggermente più veloce. Pertanto, è anche più economico e in genere costa meno dell’intervento LASIK.
Esiste una variazione di PRK chiamata LASEK. Con LASEK, le cellule superficiali (epitelio corneale) vengono immerse in una soluzione diluita di alcol, messe da parte come un singolo foglio, e quindi reinserite sulla superficie della cornea dopo che il trattamento laser è stato completato. È una procedura meno popolare a causa del tempo di recupero sostanzialmente più lungo.
Durante la procedura, il paziente è comodamente sdraiato con il laser posizionato sulla parte superiore del viso. La correzione della vista viene eseguita su un occhio dopo l’altro. Il paziente può scegliere di avere la correzione sull’altro occhio subito dopo il primo o in un altro giorno. Le gocce per gli occhi (anestetico) vengono quindi utilizzate per intorpidire l’occhio.
Successivamente uno speculum viene posizionato sugli occhi per mantenere le palpebre aperte, che solitamente non è fastidioso, mentre al paziente viene chiesto di mettere a fuoco una luce. Il chirurgo procede quindi a rimuovere le quantità microscopiche di tessuto dallo strato superficiale della cornea (epitelio corneale).
A tale scopo può essere utilizzato un pennello speciale, una lama, un laser o una soluzione alcolica. Il paziente verrà informato una volta che il laser ad eccimeri è pronto per essere utilizzato. L’oftalmologo utilizza un laser ad impulsi di energia luminosa controllati dal computer, che sono programmati con la prescrizione esatta del paziente, per rimodellare la cornea.
Con l’attuale tecnologia, il laser seguirà un qualsiasi spostamento dell’occhio e si fermerà del tutto se l’occhio si muove troppo lontano. Il laser riprenderà dal punto in cui era stato interrotto quando il paziente ricomincerà di nuovo a guardare la luce.
L’intera procedura dura dai 5 ai 15 minuti per occhio. Potrebbe essere avvertita una leggera pressione nell’occhio durante l’intervento; tuttavia è generalmente indolore.
Lo strato ricresce nei 3-4 giorni seguenti. Il chirurgo inserisce una lente a contatto di protezione per proteggere la cornea, che aiuta anche a diminuire il disagio che si può verificare (generalmente da lieve a moderato) durante il recupero precoce. La cornea guarisce dalle estremità verso il centro, formando una “cresta” entro il quarto o il quinto giorno.
A questo punto, la visione è già migliorata, generalmente compresa tra 20/30 e 20/50. Spesso la correzione diventa stabile entro 3 o 6 mesi dalla data dell’intervento.
Come per qualsiasi intervento chirurgico oculare, la cheratectomia fotorefrattiva (PRK) comporta una certa quantità di potenziali rischi. Dovrebbe essere preso in considerazione il verificarsi di una delle seguenti condizioni:
Inoltre, vi è la possibilità di un ritrattamento, che è richiesto approssimativamente dal 10% al 20% dei pazienti a causa della regressione, definita come un ritorno graduale parziale o completo allo stato miope.
Questa rimane una complicazione comune del laser ad eccimeri e limita la prevedibilità del risultato refrattivo, specialmente nella miopia elevata. Un intervento chirurgico di PRK per il ritrattamento può ridurre significativamente la miopia residua nella maggior parte dei pazienti, ed una ipercorrezione intenzionale (50%) può ridurre la possibilità di un’ulteriore regressione.
Mentre la LASIK può essere la chirurgia oculare refrattiva più popolare fino ad oggi, il giudizio e la guida del chirurgo oculista, insieme al paziente, possono soppesare i rischi e i vantaggi della PRK.